Francesco Intraguglielmo

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Altro che declino, ecco l’asset dell’Occidente

Stupidamente quando si assiste a manifestazioni eccentriche e sfarzose come quella alle olimpiadi si alza dalla destra conservatrice un grido dall’allarme: “L’occidente è in declino”. Frutto probabilmente delle due pagine di storia lette sull’impero romano dove in un trafiletto si parla di “Declino dei costumi”.

La cerimonia di apertura delle olimpiadi è invece l’effetto di una delle più grandi risorse dell’occidente: La libertà. Immaginiamo di essere un qualsiasi cittadino del mondo che vive in una qualsiasi area del mondo, dove anche solo l’omosessualità è reato. Quale potrebbe il pensiero vedendo questa cerimonia di apertura? Uno: In occidente puoi veramente fare il cazzo che ti pare. E come mai potrebbe essere questa estrema libertà nell’utilizzo dei costumi e nel dissacrare un segno di declino della civiltà occidentale?

L’occidente, nonostante tutto, è nel mondo sinonimo di posto “Libero”. Come si fa a dire che fenomeni dati da questa libertà, come questa cerimonia, il Pride, le manifestazioni siano segni di un presunto declino della nostra civiltà quando essi sono semplicemente fenomeni che ne dimostrano l’asset migliore: La libertà.

Vuol dire questo che non siano lecite lamentele per la rappresentazione dell’ultima cena? Che non si possa definire il tutto grottesco? Assolutamente no, sono critiche lecite ma quello che è un gusto soggettivo non può essere usato per gridare al mondo “L’occidente è in declino”. Non ha senso farlo, è illogico e stupido. Criticate, dite che non ci stava, che è irrispettoso, che la DJ è brutta e dall’altra parte si risponderà. Ma non spaventiamoci per manifestazioni di quello che è uno dei più grandi Asset dell’occidente: La libertà, portatrici di nuovi diritti, di serenità, di possibilità di esprimersi come si vuole e anche ovviamente e giustamente di critiche nei confronti di queste possibilità di espressione.

La nostra civiltà nel 2024 è anche questo, totale liberazione sessuale, di genere, di costume. Portatrice di felicità per gli individui finalmente liberi e quindi anche di pacificazione e coesione sociale.