Francesco Intraguglielmo

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Perché sono Ageista?

Per ageismo s’intende la discriminazione nei confronti di una persona o più persone in base all’età, sia giovane che avanzata.

Questa è la definizione che si trova su Wikipedia. Nell’uso comune questa categoria di parole (razzista, omofobo, classista) viene usata per dire “Odia categoria X”. Mi concentrerò sull’odio dei giovani per gli anziani.

L’articolo finirà con la conclusione che non sono ageista, ma è opportuno spiegare perché ci sia e continui a crescere questo sentimento di “pancia”. Per comprendere l’ageismo, è utile esaminare come funziona l’odio in politica. Non è una cosa di destra, non è di sinistra, è naturale.

Perché chi dice la frase “Gli immigrati ci rubano il lavoro” è razzista? Di fondo c’è una verità: le migrazioni e quindi la disponibilità di manodopera economica alterano il mercato del lavoro, rendendo non appetibili per i cittadini italiani tutta una serie di lavori (sul piano della retribuzione e delle condizioni di lavoro) che vengono “rubati”. La componente razzista sta nella estrema generalizzazione che semplifica il problema e attribuisce la colpa agli immigrati e non ai datori di lavoro o ai legislatori.

Chi dice che “Gli immigrati ci rubano il lavoro” lo fa perché la differenza etnica crea un “bersaglio” e si odia chi sarebbe naturalmente più vicino per condizioni economiche. È quindi razzista per questo, ma l’odio non è generato in sé dalla differenza etnica, bensì dal peggioramento delle condizioni economiche del soggetto; razzista perché applica il “bersaglio” sulla base delle differenze etniche.

Chi dice la frase “I conservatori ci tolgono i diritti” odia invece la destra. Limitando il perimetro all’Italia, anche qui c’è verità: la destra, non avanzando come vogliono i progressisti, toglie la possibilità alle famiglie arcobaleno di essere riconosciute legalmente. Impedisce le adozioni. Non approva leggi contro l’omobitransfobia.

In questo caso la generalizzazione c’è perché non vengono “tolti” diritti, non si avanza. Non è, tra l’altro, detto che tutte le persone di destra siano d’accordo con i legislatori.

Non esiste una parola per descrivere l’odio verso la destra, ma è chiaro che ci sia una componente d’odio.

Anche qui la differenza politica fa da “bersaglio”, ma l’odio è generato dai nuovi diritti non acquisiti, non dal “bersaglio”.

Chi dice la frase “I ricchi sfruttano i lavoratori” è classista. Non tutti i ricchi sfruttano, non tutti i ricchi sostengono leggi per i ricchi e contro i meno abbienti. Qui però il bersaglio e il generatore d’odio coincidono. Le differenze economiche fanno da bersaglio e da generatore d’odio.

Chi dice “Gli anziani rubano ai giovani” è quindi ageista. Anche qui c’è verità: il sistema pensionistico porta i giovani a pagare per le pensioni degli anziani che a loro volta le hanno pagate agli altri pensionati. È però un’affermazione da ageista perché il sistema pensionistico è stato incrinato dai legislatori e gli anziani non hanno modo di non rubare ai giovani.

Il generatore d’odio è ancora una volta la situazione economica. I dati sulla distribuzione della ricchezza dimostrano che i giovani siano più poveri degli anziani. Il sistema di Welfare è inoltre familiare, intere famiglie sopravvivono grazie alle pensioni e non grazie ad aiuti ai giovani. La percezione generale è inoltre quella che “ai loro tempi” fosse più semplice trovare un lavoro, avere una casa, ecc…

Il “bersaglio” viene posto sugli anziani e non sui legislatori o sui ricchi in generale per le differenze generazionali. Differenze che sono immense per il rapido progresso tecnologico, rendendo assolutamente imparagonabile l’attuale frattura intergenerazionale con le passate.

Esattamente come per tutti gli altri tipi di odio, è quindi risolvibile solo disinnescando il generatore d’odio, cioè la situazione economica. Vale lo stesso per il razzismo, per il classismo o l’odio per la destra. Agire sul “bersaglio” può solo evitare che si cada in affermazioni ageiste, classiste o razziste. Capire le differenze tra generazioni come le differenze tra etnie non risolve il problema alla radice.

Io sono soggetto a pensieri ageisti perché soggetto all’odio di classe. L’odio di classe è per me normalmente non provabile per esterni perché benestante, lo provo infatti per me stesso. Con gli anziani però si crea un “bersaglio” esterno dato dalle differenze intergenerazionali che porta all’ageismo.

Discorso diverso chi per “efficientismo” non sopporta l’attuale sistema pensionistico, argomento che non voglio trattare qui. 

Capire cosa succede nella pancia e nella testa aiuta a uscire da queste dinamiche, accentuate dalle bolle social. Quindi, odiando i ricchi, cioè me stesso, odio anche gli anziani. Ho detto nella mia vita varie frasi ageiste, ma capendo il perché le dicessi ho smesso.

In definitiva, combattere l’ageismo e gli altri tipi di odio richiede un cambiamento sistemico nelle nostre politiche economiche e sociali. Fino a quando non affronteremo le disuguaglianze che alimentano questi sentimenti, continueremo a vedere divisioni tra le generazioni e altri gruppi.

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